Il tango è un ballo popolare di origine argentina caratterizzato da eleganza e sensualità.
L’interesse, la passione
dell’autrice per questo ballo si palesa sin dallo pseudonimo adottato, Julia
Tango appunto, passando attraverso la descrizione delle regole delle milonghe,
i locali dove si balla il tango e dell’atmosfera che aleggia negli stessi; la
dovizia di particolari riservata dall’autrice all’abbigliamento indossato da Julia,
la protagonista del racconto, per le serate passate a ballare, la schiena nuda,
gli spacchi vertiginosi, le calze autoreggenti, esprimono visivamente la
sensualità insita nel tango e nella protagonista stessa, specie quando si
abbandona all’abbraccio del tanguero capace di farla volteggiare nella pista,
perché: “… il vero tango era l’abbraccio, la fusione dei corpi, l’incontro
tra il maschile e il femminile”.
Per Julia, italiana che vive a
Bolzano, il tango non è semplicemente un ballo esotico, un’occasione per
divertirsi e per passare il tempo; esso è uno stile di vita. Ella è attratta
dal tango e ogni pagina della parte iniziale del romanzo, trasmette al lettore
questo sentimento. Ha preso delle lezioni in Italia, ma si trasferisce per un
periodo in Argentina, a Buenos Aires, per affinare la tecnica, per migliorare
lo stile, ma soprattutto per metterci l’anima.
All’inizio della sua permanenza
nel paese sud-americano Julia si concentra sul passo, per cercare di farlo
bene, rendendosi poi conto che così facendo “… si perdeva il bello del
tango, il lasciarsi fluire, il dissolversi nella musica”. La sua bellezza ed
eleganza, assieme all’impegno profuso nel ballo, suscitano le attenzioni dei tangueros
che la invitano di continuo a ballare. Julia, grazie a questi uomini, sposterà
l’attenzione dalla tecnica alla fluidità dei movimenti, alla vera essenza del
tango: un “sentimento che si balla”.
Julia ha avuto una storia
importante in passato, ma al momento non ha legami.
Julia incontra due giorni dopo il
suo arrivo Manuel, un uomo maturo che la affascina, grazie alle sue doti di tanguero,
ma anche per una certa dose di mistero che lo avvolge: “Manuel le era
piaciuto subito ma in un certo senso lo temeva, era molto corteggiato dalle
ballerine delle milonghe e aveva notato che lui non disdegnava i loro
ammiccamenti, inoltre non sapeva nulla di lui”. Ella sente un intenso
trasporto verso Manuel, ma percepisce anche di non avere l’esclusiva delle sue
attenzioni.
Una sera piovosa arrivano a
ballare il tango all’aperto, sotto la pioggia, che diventa così complice del
loro amore.
Tango e amore che l’autrice dosa
sapientemente attraverso la sua indovinata prosa, decisamente femminile,
ponendo l’attenzione sui sentimenti, dapprima assoluti ma destinati a divenire contrastanti,
che la protagonista prova nei confronti di Manuel.
Julia intraprende quindi con
Manuel una relazione amorosa molto intensa e profonda, ma nello stesso tempo
offuscata dall’atteggiamento dell’uomo che suscita non poche perplessità nella
protagonista.
Nonostante il comune interesse
per il tango, malgrado la passione che li accomuna, una serie di incomprensioni
mina il loro rapporto. Julia vorrebbe Manuel tutto per sé, ma egli non sempre è
presente e questo la fa soffrire. Entrambi è come se avessero paura di amarsi
profondamente e completamente, diventando la causa del loro progressivo
allontanamento.
Julia inizierà ad avere nostalgia
della normalità e della tranquillità di casa sua e maturerà la decisione di
tornare a Bolzano. Continuerà comunque a pensare a Manuel fino a quando, forse,
troverà il vero amore della sua vita.
Nessun commento:
Posta un commento