Il Covid-19 ha inciso profondamente le nostre esistenze.
Non si può negare che il mondo
non sia cambiato, a causa della pandemia e delle restrizioni al nostro vivere, che essa ha provocato.
Dopo due anni di distanziamento
forzato, l’uomo, “animale” sociale, sente il bisogno di riannodare i rapporti
interpersonali, di abbracciare, stringere le mani, di ritrovare quel contatto
che genera il “calore umano”.
Chi, più dei poeti, riesce ad
esprimere questa necessità?
Anna Martinenghi, che modella i versi con abilità e naturalezza, non si sottrae a questo bisogno.