Per lungo tempo ho trascurato la mia passione letteraria,
distratto da rivoli che mi sembravano fiumi in piena, ma che poi si sono
asciugati, in un arido e desolante vuoto.
Affermare ora di aver sbagliato è fin troppo facile, più
arduo accorgersene prima. Prima di farsi sedurre, prima di dedicare anima e
corpo ad attività che ti consumano dentro, sottese ad esaltare altri, senza ricevere
nemmeno riconoscenza, anzi vedendosi voltare le spalle al tuo primo segno di
stanchezza, di debolezza.
Ho tagliato orditi e trame di un telo che avevo
faticosamente intrecciato, per inseguire vacue illusioni.
È venuta l’ora di rimettersi al telaio, riannodate i fili
tranciati per tornare a tessere un panno dal medesimo aspetto su ambo i lati, morbido al tatto, pulito alla vista.
Tutto sommato, ho la stoffa per farlo.