Ecco la copertina del mio romanzo:
SinossiIl
ventiquattro luglio del millenovecentoquarantatrè, nei pressi di un anonimo paese
nella placida provincia bergamasca, alla vigilia di avvenimenti destinati ad
incidere profondamente la nazione, viene ritrovato un cadavere “eccellente”. Si
tratta di un noto esponente locale del partito fascista. É stato assassinato.
I carabinieri, inspiegabilmente,
non vogliono indagare sull’omicidio.
L’indagine passa alla polizia e
casualmente affidata ad un giovane commissario: Rosario La Mantìa, siciliano di
Noto, da poco assegnato al commissariato di Treviglio.
Una dozzina di giorni prima, la
sua natia Sicilia era stata invasa dagli Alleati. Rosario, da allora, non ha
più notizie della sua famiglia. Ignorare la sorte dei propri familiari, causa al
giovane una notevole angoscia. Egli si sente impotente, avrebbe voluto provare
a raggiungere la Sicilia, ma gli è stato negato il permesso. Come funzionario
di polizia, è suo dovere anteporre le ragioni del servizio ai sentimenti.
La Mantìa viene affiancato nelle
indagini da un maturo sottufficiale del posto, pertanto a conoscenza delle
situazioni e dei protagonisti della vicenda. Col graduato, La Mantìa instaura
un buon rapporto di collaborazione, oltre che umano, al di là delle gerarchie, tanto
che il sottufficiale non esita ad esporre le sue opinioni, anche quando queste
sono in contrasto con i convincimenti di La Mantìa.
La Mantìa sembra godere
dell’appoggio del suo dirigente, il quale lo esorta sempre a cercare la realtà
dei fatti e a non farsi condizionare da pressioni che tendono a deviare l’inchiesta.
Il commissario sospetta un
contadino del luogo, tale Angelo Brolis; colui che, peraltro, aveva ritrovato
il cadavere eccellente. L’agricoltore nutriva risentimento nei confronti della
vittima e non lo nascondeva. Le pregresse avventure galanti dell’assassinato
suggeriscono però anche l’ipotesi del delitto passionale, mentre la vedova, lascia
balenare certi misteriosi contatti del marito con ambienti antifascisti.
Vendetta, omicidio passionale o
delitto politico?
Il commissario La Mantìa indaga
su queste tre ipotesi, mentre gli eventi bellici e istituzionali precipitano.
Si cerca una pistola che potrebbe
essere l’arma del delitto. Essa viene ritrovata, con facilità, nella proprietà
di Angelo Brolis che diventa così il principale sospettato, mentre non si
trovano riscontri oggettivi al movente politico. Vengono ritrovati anche altri
due cadaveri: il proprietario del campo confinante con il terreno di Brolis e
sua figlia, forse l’amante della vittima.
È fatta: La Mantìa arresta
Brolis. Lui e il suo vicino di campo sono gli autori degli omicidi. Successivamente
Brolis avrebbe ucciso anche il complice. La richiesta di convalida dell’arresto
è pronta per essere firmata.
Un commissario anziano, collega
di La Mantìa, lo induce però ad aprire gli occhi, perché “Non sempre quelli che ci stimano, ci amano.
A volte coloro che ci disprezzano, non vogliono il nostro male.” Quindi,
spesso la verità non è quella che vogliono farci credere.
Rosario La Mantìa seguirà il
consiglio del suo collega e cercando alcuni documenti spariti, riuscirà a
capire chi è il vero responsabile dei delitti.