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Come un naufrago, inserirò in una bottiglia, ovvero questo Blog, i miei messaggi
che affiderò al vasto mare del WEB, affinchè qualche navigatore li possa
scorgere tra i flutti, così da leggerne il contenuto e scoprire la mia passione
letteraria.

sabato 5 novembre 2022

Copertina e sinossi de "La Balilla rossa - Indagine di provincia"

 Ecco la copertina del mio romanzo:



Sinossi

Il ventiquattro luglio del millenovecentoquarantatrè, nei pressi di un anonimo paese nella placida provincia bergamasca, alla vigilia di avvenimenti destinati ad incidere profondamente la nazione, viene ritrovato un cadavere “eccellente”. Si tratta di un noto esponente locale del partito fascista. É stato assassinato.

I carabinieri, inspiegabilmente, non vogliono indagare sull’omicidio.

L’indagine passa alla polizia e casualmente affidata ad un giovane commissario: Rosario La Mantìa, siciliano di Noto, da poco assegnato al commissariato di Treviglio.

Una dozzina di giorni prima, la sua natia Sicilia era stata invasa dagli Alleati. Rosario, da allora, non ha più notizie della sua famiglia. Ignorare la sorte dei propri familiari, causa al giovane una notevole angoscia. Egli si sente impotente, avrebbe voluto provare a raggiungere la Sicilia, ma gli è stato negato il permesso. Come funzionario di polizia, è suo dovere anteporre le ragioni del servizio ai sentimenti.

La Mantìa viene affiancato nelle indagini da un maturo sottufficiale del posto, pertanto a conoscenza delle situazioni e dei protagonisti della vicenda. Col graduato, La Mantìa instaura un buon rapporto di collaborazione, oltre che umano, al di là delle gerarchie, tanto che il sottufficiale non esita ad esporre le sue opinioni, anche quando queste sono in contrasto con i convincimenti di La Mantìa.

La Mantìa sembra godere dell’appoggio del suo dirigente, il quale lo esorta sempre a cercare la realtà dei fatti e a non farsi condizionare da pressioni che tendono a deviare l’inchiesta.

Il commissario sospetta un contadino del luogo, tale Angelo Brolis; colui che, peraltro, aveva ritrovato il cadavere eccellente. L’agricoltore nutriva risentimento nei confronti della vittima e non lo nascondeva. Le pregresse avventure galanti dell’assassinato suggeriscono però anche l’ipotesi del delitto passionale, mentre la vedova, lascia balenare certi misteriosi contatti del marito con ambienti antifascisti.

Vendetta, omicidio passionale o delitto politico?

Il commissario La Mantìa indaga su queste tre ipotesi, mentre gli eventi bellici e istituzionali precipitano.

Si cerca una pistola che potrebbe essere l’arma del delitto. Essa viene ritrovata, con facilità, nella proprietà di Angelo Brolis che diventa così il principale sospettato, mentre non si trovano riscontri oggettivi al movente politico. Vengono ritrovati anche altri due cadaveri: il proprietario del campo confinante con il terreno di Brolis e sua figlia, forse l’amante della vittima.

È fatta: La Mantìa arresta Brolis. Lui e il suo vicino di campo sono gli autori degli omicidi. Successivamente Brolis avrebbe ucciso anche il complice. La richiesta di convalida dell’arresto è pronta per essere firmata.

Un commissario anziano, collega di La Mantìa, lo induce però ad aprire gli occhi, perché Non sempre quelli che ci stimano, ci amano. A volte coloro che ci disprezzano, non vogliono il nostro male.”  Quindi, spesso la verità non è quella che vogliono farci credere.

Rosario La Mantìa seguirà il consiglio del suo collega e cercando alcuni documenti spariti, riuscirà a capire chi è il vero responsabile dei delitti.

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