Per quei pochi che lo ignorano, la moviola è un apparecchio elettromeccanico per il montaggio dei film.
La macchina consente di far
scorrere i vari fotogrammi della pellicola cinematografica a velocità
modificata rispetto all’originale e permette di osservare a video anche un
singolo fotogramma.
Una moviola (immagine tratta da Internet) |
Oggi, con le riprese digitali, è
un sistema ormai desueto, ma siccome mi piacciono i marchingegni vetusti, la
userò come metafora in questo post.
Immaginiamo che un operatore ci
faccia vedere un filmato alla moviola.
Nel filmato un uomo vestito di
rosso colpisce con un pugno in faccia un altro uomo vestito di blu. Diverse
persone astanti, che hanno osservato la scena, mostrano espressioni di
riprovazione e di sdegno per la violenta azione.
L’operatore della moviola ci fa
vedere questo filmato più volte, a velocità normale e ridotta, accelerata e
soffermandosi su ogni fotogramma “cruciale” del pugno, facendo avanzare e
indietreggiare la scena ripetutamente.
Che conclusioni trarre? È evidente
che l’uomo vestito di rosso sia l’aggressore e quello in blu l’aggredito.
La nostra solidarietà deve andare
ovviamente all’aggredito che, con il nostro sostegno, dovrà riprendersi il più
velocemente possibile dal colpo ricevuto.
Difatti nel filmato, le persone
che hanno assistito impotenti all’aggressione, si prodigano nell’andare in
soccorso con ogni mezzo dell’aggredito: c’è chi gli porta una borsa del
ghiaccio per lenire la zona del volto colpita dal pugno, chi lo incoraggia con
decisi colpi sulla spalla e chi gli fornisce un tirapugni, in maniera tale da
colpire a sua volta l’uomo in rosso, inferendogli maggiori danni.
Ad un certo punto, però, l’operatore
della moviola si deve allontanare. Noi, dopo un attimo di titubanza, ci
avviciniamo all’apparecchio e, avendo sbirciato i comandi del funzionamento,
facciamo indietreggiare il filmato a prima della scena dell’aggressione più
volte propinataci, accorgendoci che precedentemente, mentre l’uomo in rosso era
voltato e stava lamentandosi con le persone astanti dell’atteggiamento dell’uomo
vestito di blu, senza però ricevere attenzione da queste, distratte da altre
faccende, riceve uno schiaffo dall’uomo in blu.
La domanda, retorica, è: alla
luce di quando ora visto, chi è l’aggressore e chi l’aggredito?
Probabilmente, se arretrassimo
ancora il filmato, vedremmo i motivi dello schiaffo o le ragioni dell’alterco o
forse non lo vedremo, perché magari quando la diatriba era sorta, non esistevano
ancora i mezzi per filmarla.
Spettava alle persone astanti,
che invece erano comunque presenti prima e dopo, attivarsi affinché i due non
arrivassero alle mani, mettendoli di fronte ed ascoltando le ragioni e i torti
di entrambi, cercando di arrivare ad una composizione pacifica del contenzioso.
Occorre sempre conoscere le cause
originarie dei contrasti, anche se questo comporta una ricerca all’indietro nel
tempo, non perché la verità stia salomonicamente nel mezzo, ma poiché la
conoscenza degli aspetti che hanno condotto alla lite, permette di dosare la
nostra reazione agli eventi.
Non si può parteggiare per l’uno
o per l’altro per partito preso, o solo per affinità elettive o anche perché abbiamo
visionato inerti la questione alla moviola o peggio perché qualcuno ha deciso
così pure per noi, alleato o socio che sia.
È necessario sempre cercare di
trovare una composizione alla disputa, prima che una semplice scazzottata si
trasformi in una rissa generalizzata.
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