Con piacere pubblico questi versi dell'amico Gianni Manca, che evocano il mare, il tramonto e il tempo che scorre.
"Strana marina"
L’ardire fatuo
dei gabbiani
giace
sullo scoglio nudo;
pensieri di sale
si librano
verso l’orizzonte
raggiungendo
a fatica
un volo radente:
ogni cosa, dopo,
traspare.
A sole ormai deposto
scopro ombre di mani,
profumi d’acqua,
spuma infida
che serpeggia
tra ciottoli di riviera.
Mutevole
attrazione
di bollicine,
la vedo tornare
infaticabile
tra i flutti;
goccia a goccia,
come sangue,
torna al cuore
ed esplode
di nuovo,
ancora, ancora.
La vedo irraggiare
corpi inerti
madidi di coraggio.
La guardo diradarsi
e svanire.
Reciprocità
ingenerose
tra piccoli
animali marini;
antichi bulbi
innervano
calette di sabbia.
Legni sconosciuti
intrecciano radici
di un ginepro
decrepito, come
dita
di un essere rugoso
disperatamente
aggrappato
alla vita.
Grazie, Gianni, per questa emozionante poesia.
Potete raggiungere Gianni su Facebook qui.
Grazie a te, caro Michele, veramente grazie...
RispondiElimina