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letteraria.

sabato 15 gennaio 2011

"Narrare" di Davide Pinardi


Recensione del saggio "Narrare" di Davide Pinardi

In questa nostra moderna società, frenetica e perennemente indaffarata, diamo per scontate molte questioni, senza entrare nel merito, convinti come siamo che sia superfluo anche il solo pensare da dove traggono origine quelle determinate procedure, comportamenti o manifestazioni intrinseche dell'essere umano.
 
Tra queste manifestazioni, il narrare assume una valenza particolare, poiché è una delle caratteristiche peculiari del genere umano.



Questo potrebbe apparire un'ovvietà, se circoscriviamo al termine “narrazione” il racconto, di fantasia o di realtà, di uno o più eventi specifici, legati tra loro in modo organico oppure senza nessun filo conduttore.

Diventa meno lapalissiano se partiamo dal presupposto che una narrazione viene considerata:



una delle forme essenziali dell'attività umana, che permette di

costruire immagini della realtà
e trasmetterle ad altri esseri umani.


Dunque, è una delle modalità operative dei processi cognitivi che ci permettono sia di (tentare di) riordinare e comprendere il mondo, come indicava Roland Barthes, sia di socializzare questa conoscenza.”




Alla luce di questo enunciato, possiamo comprendere come il narrare non sia una banalità, quanto un pilastro fondamentale del mondo così come lo conosciamo.

Davide Pinardi, con il suo “Narrare – dall'Odissea al mondo Ikea” ci offre un saggio completo ed esaustivo sul tema, analizzando l'argomento in ogni suo aspetto.
La società moderna poggia anche sulla comunicazione e noi cittadini siamo i fruitori (“narratari” come ci chiama l'autore) di queste comunicazioni (“narrazioni”).

Non solo, secondo l'autore nel momento stesso che accettiamo la narrazione, diventiamo corresponsabili di chi ce la trasmette (“narratore”).

Rifiutandola, interrompendo la trasmissione della narrazione, abbiamo la possibilità di annullare quella determinata narrazione.

Viceversa accettandola, la perpetuiamo e se, nel riportarla a terzi, omettiamo o aggiungiamo delle parti, diventiamo noi stessi dei narratori.


Pinardi afferma che:

una narrazione di realtà è accettabile
soltanto se si riconosce come controvertibile”,


ovvero che può essere materia di dubbio.


Eppure il potere e un variegato branco di suoi servi prezzolati, adopera la narrazione non già per far circolare l'informazione, bensì per orientare la popolazione, dopo averla sapientemente (e con dolo) manipolata.

Verità assolute, assiomi, dogmi ci vengono propinati quotidianamente e noi, accettandoli, non ostacoliamo la loro diffusione, rendendoci complici inconsapevoli.


L'autore scrive:


Capita spesso che alcune grandi narrazioni – quelle vincenti, quelle dominanti – si tramutino in poco tempo in leggi ferree, le quali fanno diventare rei o cercano di trasformare in trasgressori chi non le rispetta o, semplicemente, non le riconosce valide. Si pensi alle mitologie che si trasformano in verità di fede, agli scenari storici che proibiscono rappresentazioni alternative o dubbi di metodo, alle ricostruzioni giuridiche che non ammettono ipotesi alternative, alle analisi economiche obbligatorie, ai futuribili scenari climatologici (ottimisti o catastrofisti) che causano – a chi li contesta – l'accusa assoluta e insieme comica di negazionismo.”


Eppure non esiste una formula, una regola alla quale attenersi per evitare questo, poiché è nell'animo umano interpretare a proprio uso e consumo (consciamente o inconsciamente) o “ad usum Delphini” (dolosamente) le informazioni che riceviamo, che tratteniamo o che a nostra volta ri-trasmettiamo, aggiungendo o sottraendo parti, per rendere più “funzionale” la narrazione.


Spetta al fruitore della narrazione, al “narratario” evolversi culturalmente per discernere, con cognizione di causa, quel che il “narrante” ci comunica.

Il saggio di Davide Pinardi, certamente ci offre molti spunti di riflessione sull'argomento, permettendoci di studiare le basi fondamentali del narrare ed aiutarci a districarci nel complicato mondo della moderna comunicazione.





Autore: DAVIDE PINARDI
ISBN: 978.88.904962.0.2
Pag.: 188
Prezzo: € 16,00
Edito da: PAGINAUNO EDITORE
Prima edizione: 2010
Genere: saggio




Davide Pinardi ha scritto romanzi, testi teatrali, saggi storici e libri per bambini tradotti in vari Paesi. È autore di sceneggiature per il cinema e di format televisivi per emittenti italiane e straniere.

Tra le opere di narrativa: La storia segreta del señor Correal (Rizzoli 2000, Lefelin 2004) L'Armée de Sainte-Hélène (Calmann-Lévy 2000 - Paris) Il Valdese (Tranchida 2004) Il ritorno di Vasco e altri racconti dal carcere (Marcos y Marcos 1994, Signorelli 1998) Nel fango del cielo (Tranchida 1998) Tutti i luoghi del mondo (Tropea 1996) Viaggio a Capri - I dieci giorni che sconvolsero Lenin (Liber Internazionale 1995) A Sud della Giustizia (Interno Giallo 1991) L'Isola nel cielo (Tranchida 1989).

Tra i saggi: Il mondo narrativo (Lindau 2008, con P. De Angelis) Il partigiano e l'aviatore (Odradek 2005) La Giubba del Re - Intervista sulla corruzione (Laterza 2004, con P. Davigo) La letteratura Italiana tra '800 e '900 (Rcs Libri 1999, con G. Gallo).



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